畳
Tatami

Consulta il nostro catalogo di tatami I tatami sono stuoie in paglia di riso pressata, rivestite di giunco intrecciato (igusa) e abbellite da un orlo di tessuto che ne determina anche il pregio. Le tre parti che costituiscono il tatami sono chiamate rispettivamente: tatamidoko, tatamiomote e tatamiberi (heri: in giapponese la “H” diventa “B” se preceduta da un’altra parola, e la “T” diventa “D”).

I tatami furono utilizzati per la prima volta dall’imperatore Shōmu come letto nel periodo Nara (710-794); successivamente nel periodo Heian (794-1192), si diffuse l'usanza in presenza di un ospite, di stendere delle stuoie rotonde (enza) per sedersi. Alla fine del XV secolo appaiono stuoie di paglia rettangolari usate anche per dormire (goza) che nel tempo si sono evolute aumentando di spessore fino a diventare un rivestimento per l’intero pavimento: questo ha comportato un’evoluzione nello stile di vita dei giapponesi segnando l’inizio di una vera e propria cultura del tatami.

 Oggi il kyōma è il più diffuso.

In Giappone è diffusa la credenza che si possano disporre i tatami a forma di reticolo solo durante un lutto, altrimenti portano sfortuna. Anche il numero dei tatami è importante: molti negozi hanno una dimensione di 5 tatami e mezzo, perché si crede che così gli affari andranno sempre bene.

Se ci sono macchie d’inchiostro strofinate con il latte, su quelle di salsa di soia mettete farina e poi aspiratela. Fate lo stesso nel caso di macchie di kerosene o urina, Se si è macchiato con un evidenziatore pulite con l’acetone per le unghie.

Stendetelo almeno una volta all’anno per togliere l’umidità. Poiché c’è il pericolo che i raggi del sole colpendo la parte superiore la facciano diventare rossa, bisogna stenderlo esponendo il lato rovescio. Quando lo rimettete a posto, evitate di stenderci sopra carta da giornale, perché si inumidisce facilmente.

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