茶の湯
Cha no Yu
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Chanoyu
significa letteralmente “acqua calda per il the”. Quest’arte così
semplice è la sintesi di più arti, che vengono usate per preparare e
servire una tazza di the con cuore puro. Il the fu introdotto in
Giappone con il buddismo nel 6° secolo, ma si diffuse solo con il
ritorno dalla Cina del monaco zen Eisai (1141-1215), il fondatore della
scuola zen Rinzai.
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I semi portati dall Cina da Eisai furono piantati dal monaco Myoe
(1173-1232) nel tempio Kozanji a nord di Kyōto. Il maestro
del the Sen Rikyu (1522-1591) sviluppò il WABICHA un tipo di the che
rifletteva un gusto semplice ed essenziale, quello insegnato in Giappone
e oggi, in tutto il mondo.
I principi Wa Kei Sei Jaku (armonia,
rispetto, purezza e tranquillità) sono quelli che coloro che praticano
la cerimonia del the cercano di attuare attraverso il rito e nelle loro
vite.
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Wa
- Armonia tra i partecipanti alla cerimonia del the, che interagiscono
positivamente. L’armonia si allarga alla natura e agli utensili
utilizzati nel rito. Un’armonia vera che porta la pace.
Kei
- L’abilità di capire e accettare gli altri. È questa
condivisione tra i partecipanti alla cerimonia che ne determina la
perfetta riuscita. Lo stesso rispetto nei confronti delle persone deve
essere rivolto agli oggetti, che durante il rito vengono contemplati e
utilizzati con massima attenzione.
Sei
- La capacità di trattare se
stessi e gli altri con cuore puro e aperto, ecco la vera essenza del
rito. Solo quando il proprio cuore è puro si possono realizzare armonia
e rispetto. La purezza ideale di Sen Rikyu era l’aspetto di un
giardino curato con solo poche foglie cadute da un albero adagiate sul
muschio fresco.
Jaku
- Il sentirsi completamente disinteressati riuscendo a mettere così in
pratica gli altri punti. Solo
un maestro molto abile ci riesce.
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